Contributo Csig alla consultazione online su La Buona Scuola

 Consultazione pubblica su La Buona Scuola

Csig, Centro Studi Informatica Giuridica di Ivrea-Torino, ha partecipato alla consultazione pubblica online “La Buona Scuola“, che è stata aperta dal 15 settembre al 15 novembre 2014.

labuonascuola

Qualche numero sulla partecipazione:

207.000 partecipanti online

200.000 partecipanti ai dibattiti sul territorio

1.800.000 partecipanti totali, online e offline

In particolare la consultazione ha avuto ad oggetto 12 punti, tra cui la formazione, l’innovazione, il sistema di valutazione degli insegnanti, il digitale, i dati, la trasparenza, le nuove alfabetizzazioni.

Nel nostro contributo abbiamo richiamato l’attenzione in particolare sui concetti di pari opportunità, bullismo, cyberbullismo, legalità, trasparenza.

Riportiamo il link al contributo di Csig Ivrea-Torino ed ai risultati della consultazione, con focus sul Piano di attuazione

 

Dichiarazione dei diritti in Internet: consultazione pubblica

Partecipazione alla consultazione pubblica sulla bozza della Dichiarazione dei diritti in Internet

Il CSIG Ivrea-Torino partecipa alla Consultazione Pubblica sulla bozza della Dichiarazione dei diritti in Internet, promossa dalla Commissione per i diritti e i doveri relativi ad Internet, pubblicata sul sito della Camera e anche nella piattaforma dei Media Civici. cconsultazione internet

Il testo della bozza si trova a questo link

Per partecipare alla Consultazione: http://camera.civi.ci/

Il testo della bozza è suddiviso in quattordici punti:

1. Riconoscimento e garanzia dei dirittti; 2. Diritto di accesso; 3. Neutralità della rete; 4. Tutela dei dati personali; 5. Diritto all’autodeterminazione informativa; 6. Inviolabilità dei sistemi e domicili informatici; 7. Trattamenti automatizzati; 8. Diritto all’identità; 9. Anonimato; 10. Diritto all’oblio; 11. Diritti e garanzie delle persone sulle piattaforme; 12. Sicurezza in rete; 13. Diritto all’educazione; 14. Criteri per il governo della rete;

Lasciateci un vostro commento, entro il 15.02.2015, se volete contribuire con noi alla consultazione (che chiuderà il 27.02.2015).

info@csigivreatorino.it

Contributo Csig a mozione su Open Data e software libero

Revisione testo finale mozione su Open Data e software libero.
La nostra associazione Centro Studi di Informatica Giuridica di Ivrea-Torino (CSIG) ha collaborato alla revisione del testo finale delle mozione congiunta  del Consiglio Comunale di Torino su OPEN DATA e SOFTWARE LIBERO, che oggi, 19 settembre 2012 è stata discussa e approvata nella riunione del consiglio comunale. Le mozioni erano state precedute da  alcune audizioni presso le commissioni consigliari  degli  esperti del comitato di Torino Digitale , fra cui il prof. Juan Carlos De Martin, Co-direttore del Nexa Centro di ricerca su Internet e Società;  Fabio Malagnino e Vittorio Pasteris (comitato al quale Cisg aderisce)Le due mozioni presentate  hanno avuto l’approvazione bipartisan di tutte le forze politiche (PD, Forza Italia, Movimento 5 stelle, Lega, IDV  et.),  un segnale importante per i temi dell’innovazione.. un segnale di speranza nei tempi cupi che stiamo attraversando.

Dopo un minuto di silenzio e cordoglio sentito della citta per la morte di Giovanni Porcellana sindaco di Torino dal 1970 al 1973, e un breve discorso del sindaco Fassino,  la consigliera Fosca Nomis ha illustrato la mozione Open Data, con la quale il comune si impegna a mettere on line  a disposizione dei cittadini  le informazioni e i dati raccolti ed elaborati  dal Comune e dalle azinede municipalizzate con soldi pubblici, per aumentare la trasparenza e consentire anche a privati di utilizzare i dati per  creare  ulteriore valore aggiunto (nuovi servizi e imprese) in questa difficile fase di crisi economica che attraversiamo.
La mozione  prevede che i dati siano in formato digitale aperto, facilmente consultabili,  elaborabili ed interoperabili, con  altre banche dati. Il consiglio comunale   ha richiesto  di monitorare lo stato dell’arte dello sviluppo degli open data; gli uffici dovranno relazionare al Consiglio  in merito ‘evoluzione dei risultati del processo di apertura dei dati.Il consigliere Marco Muzzarelli ha quindi presentato la seconda mozione sul  Software Libero, che , nell’ottica della Smart City è strettamente connessa con la mozione open data,  nell’ottica di apertura e condivisione dii dati e delle  informazioni anche in altri luoghi, non solo torinesi, e possano essere utilizzati per creare valore aggiunto. Il testo della mozione è consultabile sul sito dello stesso consigliere: http://www.marcomuzzarelli.it/wp-content/uploads/2012/09/20120919-mozione-sw-libero-DEF.pdf
Ora diventa necessario, secondo i consiglieri,  per tradurre nel concreto le preziose mozioni  istituire un tavolo tecnico di lavoro per iniziare a discutere insieme di questi dati. Sarebbe utile secondo i consiglieri organizzare una serata  a porte aperte in sala rossa  su tali materie al fine di coinvolgere Università, Centri di Ricerca 

Nell’ intervento  della Consigliera Montalcini: si è evidenziato  come analoga mozione era stata presentata nel 2002 e approvata nel 2003 e si richiede di   andare a verificare  lo stato di attuazione della delibera di dieci anni fa.  Secondo la Montalcini sarebbe stato  opportuno citare la precedente mozione nel nuovo testo. sarebbe utile secondo la consigliera conoscere lo stato dell’arte di tutte le mozioni presentate e votate dal cosniglio anche in un’ottica di trasparenza, di economicità ed efficienza.

Nell’ intervento del consigliere  Bertola del Movimento 5 Stelle ha   sottolineaato  il sostegno a queste due mozioni, molto importanti sia per aspetti economici che di trasparenza e ha richiesto di approfondire gli esiti della precedente mozione in materia di software libero di dieci anni prima: è opportuno chiedersi quali siano  le resistenze interne, che comunquesi riscontrano  nella vita di tutti i giorni nel percorso del software libero. “Ad esempio le riprese del consiglio che sarebbero open data, non sono immediatamente pubblicabili. Inoltre viene consegnato a ciascun consigliere un computer con windows. Ora e’ stato consegnato un ipad e noi ci siamo rifiutati di ritirarlo, poiche’ e’ l’ambiente piu’ chiuso che si possa concepire”.
La votazione approva entrambe le mozioni con la totalità dei presenti a favore. Le mozioni sono approvate.
per seguire la registrazione audio e video della seduta del consiglio:
http://www.comune.torino.it/consiglio/documenti/cc/vol/Verbali1.asp
Nel corso della seduta del 14 luglio 2012 della I Commissione del consiglio comiunale di Torino erano state discusse le proposte di mozione su Open Data e Software Libero, primi firmatari i consiglieri democratici Fosca Nomis e Marco Muzzarelli. Le mozioni propongono che l’amministrazione torinese favorisca l’accessibilità on line e la libera riutilizzazione dei suoi dati e si avvalga progressivamente di software liberi e non a pagamento.
“Un primo passo – ha commentato la Consigliera Nomis – per rendere questa città un laboratorio per la sperimentazione di pratiche che favoriscano la partecipazione dei cittadini e lo sviluppo di un ecosistema digitale, partendo dal presupposto che qui esistono le conoscenze e le competenze per fare di Torino la prima vera Città Digitale d’Italia”. “Il Comune, anche attraverso le sue aziende partecipate, gestisce una grande quantità di set di dati – ha concluso Nomis – che possono essere resi disponibili, favorendo da un lato la trasparenza e dall’altro la ricerca e lo sviluppo di servizi on line innovativi”.
“Abbiamo deciso di presentare congiuntamente queste due proposte perché entrambe intendono stimolare il ricorso alle nuove tecnologie con la duplice finalità di promozione dello sviluppo e razionalizzazione delle risorse, in linea con gli obiettivi della nostra amministrazione” ha precisato il Consigliere Muzzarelli che nella mozione a sua firma propone all’amministrazione di verificare tempi e costi per una migrazione al software libero degli applicativi e delle postazioni attualmente in uso in Comune.

Contributo Csig alla consultazione su PA e smart city

Consultazione su “Raccomandazioni alla pubblica amministrazione per la definizione e sviluppo di un modello tecnologico di riferimento per le smart city”

L’associazione Centro Studi di Informatica Giuridica di Ivrea-Torino, in riferimento alla consultazione pubblica ad oggetto il documento “Raccomandazioni alla pubblica amministrazione per la definizione e sviluppo di un modello tecnologico di riferimento per le smart city” sottopone ad DigitPa entro la data prevista del 19 agosto p.v. alcune brevi osservazioni in modo da contribuire alla diffusione della cultura e dell’innovazione in ambito digitale.

Wi-Fi aperto Regione Piemonte

WI-FI senza autenticazione – Torino prima città in italia

Legge regionale n.5 del 22 aprile 2011

Interventi a sostegno della realizzazione di servizi di accesso Wi-Fi gratuiti e aperti

Mercoledì 27 giugno presso il Palazzo della Giunta Regionale in Piazza Castello a Torino si è tenuta una Conferenza Stampa per annunciare la disponibilità dei punti di accesso Wi-Fi libero (senza autenticazione) in alcune zone del Centro di Torino. Alla conferenza erano presenti l’Assessore Massimo Giordano, il Vice Presidente del Consiglio regionale Roberto Placido, il Direttore regionale all’Innovazione Roberto Moriondo.Durante la conferenza stampa, Roberto Placido, relatore e primo firmatario della normativa sul wi-fi, ha ringraziato di fronte alle telecamere i soggetti che hanno partecipato alla consultazione on line della legge regionale (L.R. 22 aprile 2011 n. 5 “Interventi a sostegno della realizzazione di servizi di accesso Wi-Fi gratuiti e aperti”) e ha citato il contributo dell’Università degli Studi di Torino, del Politecnico, del Centro di ricerca su internet e società e dei vari soggetti che hanno contributo alla realizzazione del progetto (tra cui CSI, CSP e l’ associazione Centro Studi di Informatica Giuridica di Ivrea e Torino).Durante l’incontro è stato verificato in diretta che è possibile fruire del “WI-FI Libero” con dispositivi mobili (tavolette, ebook, telefonini, portatili) non soltanto all’interno del Palazzo della Giunta regionale, ma anche all’esterno, nella maggior parte della Piazza Castello. Il servizio Wi-Fi è gratuito e non ha alcun limite di tempo. Soprattutto è aperto: offre cioè la possibilità di navigare in internet senza l’autenticazione preventiva dell’utente che si collega alla rete (includendo quindi turisti e/o studenti stranieri) e viene reso disponibile presso tutte le sedi della Regione Piemonte con un raggio di copertura che abbraccia le strade adiacenti, come per esempio corso Regina Margherita e Rondò della Forca.Si tratta del primo caso in Italia e pone il Piemonte in Europa: secondo il relatore Roberto Placido, la legge regionale ha il merito di superare il precedente regime di chiusura imposto dal Decreto Pisanu,  che richiedeva una onerosa e complessa procedura di autenticazione e identificazione del soggetto giuridico, prima di consentire l’accesso alla rete.La scelta del Wi-Fi libero costituisce, infatti, la misura della apertura di un Paese e può produrre, abilitando altre scelte politiche strategiche di innovazione digitale, un sostanziale incremento del PIL.E’ stato sottolineato che la legge è stata approvata all’unanimità (con il voto di tutte le forze politiche: Pd, Forza Italia, Lega, Movimento 5 stelle) ed è finalizzata a garantire l’accesso a tutti e a rimuovere gli ostacoli che limitano la conoscenza e determinano una discriminazione sul piano sociale, economico e culturale. La disponibilità di punti di accesso libero può contribuire a rendere più competitivo il territorio piemontese e portare le amministrazioni pubbliche a diventare più vicine ai bisogni dei cittadini digitali.Il Consigliere regionale, infine, ha confermato che sarà emanato a breve un bando per progetti wi-fi per Comuni, enti pubblici, biblioteche, associazioni, locali dal previsto importo di 500.000 euro.
Durante la conferenza stampa è stato rilasciato un sintetico comunicato stampa nel quale è specificato che la connettività necessaria all’erogazione del servizio wi-fi è fornita dal Csi Piemonte, che è in possesso di un’autorizzazione generale per servizio di installazione e fornitura di una rete pubblica di comunicazione elettronica.

Il Wi-Fi libero costituisce una pietra miliare dell’innovazione: non è una iniziativa estemporanea, ma si colloca in un processo di riconoscimento di diritti di cittadinanza digitale e costituisce pertanto una pietra miliare per i servizi di cittadinanza digitale. Sebbene per ora il wi-fi sia fruibile solo nei pressi dei palazzi della Regione Piemonte, speriamo che il “contagio wi-fi” si propaghi nelle stazioni ferroviarie, nella metro, in aereoporto, e presso tutti parchi, scuole, ospedali e università.

È importante pertanto pubblicizzare questa iniziativa e diffondere le best practice di allargamento dei diritti di cittadinanza digitale: per turisti, cittadini e imprese, la disponibilità di punti di accesso libero a internet costituisce una prima ottima e incoraggiante notizia.