Report consultazione sul patrimonio informativo pubblico

Report della consultazione pubblica avviata da AgID sulle tipologie di dati da rendere disponibili secondo i principi dell’Open Data

Il 30 novembre 2014 l’AgID, Agenzia per l’Italia Digitale, ha avviato una consultazione pubblica per definire l’Agenda nazionale per la valorizzazione del patrimonio informativo pubblico per il 2015, open data, a partire dalle esigenze di cittadini, professionisti ed imprese. E’ disponibile il report della consultazione. I risultati sono ora in fase di elaborazione da parte dell’Agenzia, che ha nel frattempo avviato la predisposizione del Rapporto di monitoraggio per il riscontro dei data set indicati nell’Agenda 2014.

L’Agenzia ha infatti il compito di promuovere le politiche nazionali per la valorizzazione del patrimonio informativo pubblico e di indirizzare le amministrazioni verso un processo di produzione e rilascio dei dati pubblici standardizzato e interoperabile su scala nazionale.

consultazione

Csig Ivrea-Torino ha partecipato con un proprio contributo, nel quale si propone di promuovere, nel pieno rispetto della normativa privacy, il rilascio di alcuni data set in modalità open data, tra i quali i dati sui servizi sanitari erogati, sulla giustizia, sulla formazione, istruzione e occupazione delle donne, sugli immobili delle stazioni ferroviarie dismesse, i dati demografici, sul turismo. Link al contributo integrale di Csig Ivrea-Torino.

Bozza di Dichiarazione dei diritti in Internet: punti di forza e limiti

72° mercoledi Nexa Torino – Tavola rotonda sulla bozza di Dichiarazione dei diritti in Internet

In occasione del 72°Mercoledì di Nexa, in data 11 febbraio 2015 si è discussa la bozza della “Dichiarazione dei diritti in Internet”, resa pubblica il 13 ottobre 2014 dalla Camera dei Deputati durante la riunione dei parlamenti europei che si è svolta nell’ambito della Presidenza semestrale italiana del Consiglio dell’Ue e al momento sottoposta a consultazione pubblica.

Sono intervenuti alla tavola rotonda  il Prof. Juan Carlos De Martin, co-direttore del Centro Nexa su Internet & Società, che ha condotto l’incontro, il Prof. Ugo Pagallo, l’Avv. Monica Senor (fellow Centro Nexa e componente del Comitato Scientifico di Csig Ivrea-Torino), l’Avv. Mauro Alovisio (fellow Centro Nexa e presidente di Csig Ivrea-Torino),  l’Avv. Carlo Blengino, l’Avv. Marco Ciurcina e l‘Avv. Giovanni Battista Gallus.

dichiarazione_internet

L’intervento dell’Avv. Alovisio ha fornito spunti di riflessione e proposte di approfondimento sul diritto all’educazione, sulla pubblica amministrazione ed Internet, sul diritto all’autodeterminazione informativa. Qui le slide dell’intervento.

 Fino al 31 marzo 2015 sulla piattaforma camera.civi.ci sarà possibile contribuire direttamente con i propri commenti al testo della bozza della Dichiarazione. Dopo la consultazione tutti i contributi pervenuti verranno valutati dalla commissione di studio che poi pubblicherà sulla piattaforma camera.civici un documento di sintesi. A seguire la commissione formulerà il testo definitivo della Dichiarazione dei diritti in Internet.

Individuazione aree per sperimentazione progetti smart city

 Mozione per l’individuazione di aree per la sperimentazione di progetti smart city a Torino

In data 26 gennaio 2015 è stata approvata dal Consiglio Comunale di Torino la Mozione n.11 avente ad oggetto l‘individuazione di aree per la sperimentazione di progetti smart city.

L’obiettivo è quello di individuare un percorso di sviluppo sostenibile, rivolto in particolare all’efficienza energetica, alla sostenibilità ambientale e alla creazione di una comunità intelligente.

smartcity Atteso che il MasterPlan di Torino Smart City del 2013 ha definito le priorità della Città anche a livello metropolitano, sintetizzabili in 45 idee emerse dai gruppi di lavoro e suddivise in quattro ambiti verticali (la mobilità intelligente, la digitalizzazione della pubblica amministrazione, le soluzioni per l’ambiente e gli stili di vita e di consumo sani e sostenibili, i sistemi e gli strumenti per una reale efficienza energetica) ed una quinta dimensione, trasversale, denominata Integration che raccoglie idee per mettere in comunicazione i diversi ambiti tramite la condivisione dei dati e la creazione di strumenti tradizionali e social di partecipazione dei cittadini; la Commissione Speciale Progetto Smart City, a seguito delle audizioni dei principali attori ritiene importante evidenziare un’area pilota del territorio torinese, sulla quale orientare
i dimostratori che nei prossimi mesi saranno candidati sui bandi europei, nazionali e regionali; tale area dovrà avere le caratteristiche sotto riportate:

– mobilità: metropolitana, stazione bike sharing e piste ciclabili;
– vicinanza alle grandi arterie della città;
– tessuto sociale coeso;
– presenza di attività commerciali di prossimità;
– presenza di ospedali;
– rete diffusa di plessi scolastici di ogni ordine e grado;
– struttura edilizia con un mix pubblico/privato concon prevalenza di residenzialità privata necessitante di riqualificazione energetica;
– presenza di edifici di culto;
– presenza di musei e teatri;
– presenza di rete di teleriscaldamento e centrale di accumulo;
– quartiere pedonale con zona 30;
– esperienze positive sulla raccolta differenziata dei rifiuti.

link alla Mozione n.11/2015 del Consiglio Comunale di Torino

 

Italia Connessa: Agende Digitali Regionali

Terza edizione di “Italia Connessa: Agende Digitali Regionali”

La terza edizione di “Italia Connessa – Agende Digitali Regionali” intende fornire una fotografia dell’attuazione dell’Agenda Digitale Europea a livello locale, a partire dall’analisi dello stato dell’arte della pianificazione e delle risorse finanziarie per l’ICT, a livello europeo, nazionale e regionale.

agende digitali

Nel documento si approfondiscono i Key Performance Indicator (KPI) più significativi su dati regionali, ICT e Innovazione, compresi quelli della Digital Agenda, cercando di coprire un vasto campo di osservazione, dall’innovazione alla dotazione infrastrutturale, dalla digitalizzazione della PA alla diffusione delle dotazioni ICT e dei servizi digitali presso le famiglie e le imprese.

Gli obiettivi prioritari toccano tutti gli ambiti dell’economia digitale, non soltanto quelli infrastrutturali, con particolare riguardo alle tematiche dell’utilizzo dell’ICT nella vita quotidiana. Entro il 2015, i Paesi europei sono chiamati a realizzare tutti gli obiettivi connessi con la diffusione di Internet e l’utilizzo dei servizi in rete.

Continua la lettura

Scarica il report

Social media policy e PA locali

 Focus sulla diffusione delle social media policy nelle PA locali italiane

Le PA non hanno l’obbligo giuridico di essere presenti sui media sociali ma è importante e strategico aprire e gestire uno spazio social media in quanto cittadini, imprese, associazioni, fruitori e destinatari dei servizi pubblici impiegano tali strumenti quotidianamente per condividere informazioni, notizie, eventi, commenti, fotografie e video.

Da un’idea dello studioso Dott. Giovanni Arata, fellow del Centro Nexa è nato il presente contributo, frutto di studio e riflessioni complementari dell’Avv. Mauro Alovisio fellow del Centro Nexa e della Dott.ssa Paola Chiesa del Centro Studi di Informatica giuridica di Ivrea-Torino, che illustra con un taglio operativo perché le pubbliche amministrazioni dovrebbero investire tempo e risorse negli spazi social media in un periodo di crisi economica e di tagli; quali sono i vantaggi e le ripercussioni positivi sulla vita dei cittadini e imprese e per la PA stessa; quali sono i vantaggi di una presenza ragionata e presidiata.

socialmedia

Tale studio si propone un duplice obiettivo: da un lato punta ad offrire un’analisi qualitativa e quantitativa riguardo l’impiego delle social media policy (SMP) negli enti locali italiani, evidenziando il grado e le modalità di adozione di tali strumenti da parte di Comuni, Province, Regioni; dall’altro mira ad offrire suggerimenti pratici riguardo alle modalità consigliabili per la progettazione, la stesura e l’aggiornamento delle social media policy (SMP).

Come si comportano attualmente le PA locali italiane a livello di Social Media Policy? Quante di esse ne sono dotate? Quali sono gli aspetti principali trattati all’interno dei documenti? Quali quelli trascurati?
Quali sono i passaggi culturali e organizzativi per un uso consapevole e proficuo degli strumenti social media? Perché è necessario scrivere le regole del gioco, delle social media policy?
Quali sono gli errori da non commettere? Quali sono le buoni prassi da adottare?

socialmedia policy

Il testo è ripartibile in tre parti.
Nella prima si discutono le ragioni di opportunità rispetto all’adozione di social media policy nelle PA locali. La seconda parte è dedicata alla ricognizione della situazione esistente, con l’analisi puntuale dei numeri e delle peculiarità d’impiego delle SMP da parte di Comuni, Province e Regioni. La terza ed ultima parte offre suggerimenti ed indicazioni a coloro che intendano progettare, redigere o aggiornare le SMP in contesti di PA locale.

Il testo integrale del documento è disponibile sia sul sito http://www.amministrativo.it/smp che al seguente link.

 

 

 

Piano di informatizzazione dei servizi PA a cittadini e imprese

Dal 18 febbraio 2015 sanzioni in arrivo per le PA che non avranno approvato il Piano di informatizzazione

Il D.L. 24 giugno 2014 n. 90, convertito con Legge 11 agosto 2014 n.114, imprime una notevole accelerazione al processo di semplificazione amministrativa. In particolare l’art. 24 prevede entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge di conversione, che le PA provvedano all’approvazione di un Piano di informatizzazione delle procedure per la presentazione di istanze, dichiarazioni e segnalazioni online. Le procedure dovranno consentire il completamento dell’iter, il tracciamento dell’istanza con individuazione del responsabile del procedimento e l’indicazione dei termini entro i quali il richiedente ha diritto ad ottenere una risposta (“servizi di rete” ex art. 63 del CAD).

freccia

Il Piano di informatizzazione dei servizi è un’opportunità per ridisegnare in modo organico i processi amministrativi ed organizzativi, conseguendo in tal modo la riduzione degli adempimenti, dei tempi procedimentali e degli oneri per l’amministrazione, per i cittadini e le imprese.
E’ una norma che produrrà notevoli impatti sulle strutture organizzative e sui processi di lavoro.

Si tratta di una disposizione molto innovativa che implica un’attività complessa di mappatura dei procedimenti, di verifica dei sistemi informativi, di quelli organizzativi e regolamentari.

Il Piano dovrà essere predisposto entro e non oltre il 18 febbraio 2015, data in cui scatteranno sanzioni per le amministrazioni che non rispetteranno la norma.

Relativamente all’impianto sanzionatorio applicabile, è intervenuta di recente anche l’Anci, rilevando che:

“a) di fatto, l’art. 24, comma 3-bis, impone un nuovo obbligo di pubblicazione sui siti istituzionali delle amministrazioni. L’effettività di tale pubblicazione dovrà essere quindi garantita dal Responsabile per la trasparenza dell’amministrazione (con tutte le responsabilità di cui agli artt. 43 e ss. D. Lgs. n. 33/2013);

informatizzazione

b) la disposizione in questione, inoltre, è attuativa dei diritti previsti dagli artt. 7, 63 3 65 del D. Lgs. n. 82/2005. Di conseguenza, nel caso in cui l’amministrazione non garantisse ai cittadini di fruire dei servizi in rete (ad esempio per l’inoltro di istanza), la mancata pubblicazione del programma sarebbe rilevante sotto il profilo della responsabilità dirigenziale (ai sensi dell’art. 12, comma 1-ter, D. lgs. n. 82/2005) in quanto denoterebbe la mancata adozione di tutte le cautele organizzative idonee ad erogare servizi on line di qualità. Trattandosi di una normativa in materia di servizi, si ritiene che la mancata adozione e pubblicazione del programma in questione potrebbe essere altresì censurata a mezzo di c.d. “class action” nei confronti della pubblica amministrazione (ai sensi del D. Lgs. n. 198/2009).

Continua la lettura

Open Government Partnership 2014-2016

Secondo Piano d’azione nazionale Open Government Partnership (OGP) 2014-2016

L’Open  Government  Partnership  (OGP)  è un’iniziativa  multilaterale  dei  Governi  per  la promozione di politiche innovative che rendano le istituzioni pubbliche più aperte e responsabili, realizzando la trasparenza della PA ‐ pubblica amministrazione,  la  lotta  alla  corruzione  e  i principi  della  democrazia  partecipata.  L’OGP  è nata nel 2011 ed è passata da 8 a 64 membri in tre  anni:  i  Governi,  sottoscrivendo  la Dichiarazione  sull’open government,  si impegnano a realizzare gli obiettivi dell’OGP attraverso  alcune  iniziative,  sintetizzate  in  un Piano d’azione, il cui contenuto è stabilito in modo partecipato con  la società civile.

open government

Le azioni di open government  previste nel primo Piano d’azione italiano includevano misure per la  trasparenza,  l’integrità,  la  semplificazione  e politiche  di open data  e a sostegno della collaborazione  e  partecipazione  dei  cittadini all’attuazione delle politiche pubbliche.

Il secondo Piano d’azione OGP è il risultato di un processo di collaborazione e partecipazione che ha  visto  rappresentanti  del  Dipartimento  della funzione  pubblica,  dell’Agenzia  per  l’Italia digitale  (AgID)  e  dell’Autorità  nazionale anticorruzione (A.N.AC.), confrontarsi e lavorare con rappresentanti del la società civile per l’elaborazione e la stesura del documento. Rappresentanti  della  società civile e delle PA hanno raccolto idee, opinioni, suggerimenti ed individuato criticità nelle aree considerate.  Le  aree  tematiche  su  cui  si  è sviluppata  la  discussione  sono:  partecipazione; trasparenzainnovazione  tecnologica integrità ed accountability.
Una bozza del Piano è stata pubblicata on line ed è stata attivata una consultazione pubblica al fine  di  ricevere  un feedback  da parte degli stakeholder della  PA  attraverso  il  portale Partecipa!. La consultazione si è svolta dal 4 al 21 novembre 2014 e ha visto la partecipazione di 40 utenti che hanno espresso 174 voti e 60 commenti.

Csig Ivrea Torino ha partecipato alla consultazione con i seguenti contributi del presidente Avv. Mauro Alovisio e della Dott.ssa Paola Chiesa:consultazione

– appurato che non sono risultate efficaci scadenze e ipotesi di sanzioni, occorre cambiare tattica e e strategia: proporre riduzioni fiscali ed incentivi per i comuni che rilasciano dati open data, possibilità di attivare borse di studio e convenzioni con Centri di ricerca e pubblicare on line i dati connessi ai servizi erogati e puntare al settore turistico e culturale per i quali saranno pianificati finanziamenti europei;
– prevedere un raccordo sinergico fra le varie iniziative di rilascio dei dati a livello dei Comuni con il coinvolgimento dell’Anci al fine di evitare frammentazioni, dispersione di risorse, ridondanze e duplicazioni;

– prevedere l’obbligo di pubblicare on line la cassetta degli attrezzi open data (iter, linee guida, policy, valutazione di impatto privacy, licenze) per il rilascio dei dati ai fini di promuovere la replicabilità delle best practice;

– prevedere la normalizzazione tecnica e l’armonizzazione funzionale di tutti i dati rilasciati dalle PA;

– prevedere l’istituzione di un “numero verde open data” a supporto di aziende e cittadini, per la segnalazione di reiterate inefficienze tecniche e/o funzionali riscontrate sui portali open data;

– attivare forme di consultazione on line e di ingaggio con la popolazione (anche sui social media) al fine di individuare i data set da pubblicare on line;

– prevedere all’interno delle organizzazioni l’obbligo di organizzare la giornata della trasparenza aperta alla cittadinanza, imprese e associazioni, altri enti pubblici con una specifica sessione sugli open data; illustrare le linee guida e policy in materia ed il rilascio dei dati con relativa pubblicazione on line dei report di sintesi e video con relativo form di commenti;

-promuovere concorsi di idee sugli open data nelle scuole;

– attivare partnership e convenzioni con le università e centri di ricerca.

A questo link si può trovare il secondo Piano d’azione OGP nazionale che è stato pubblicato nel dicembre 2014.

 

Contributo Csig a mozione su Open Data e software libero

Revisione testo finale mozione su Open Data e software libero.
La nostra associazione Centro Studi di Informatica Giuridica di Ivrea-Torino (CSIG) ha collaborato alla revisione del testo finale delle mozione congiunta  del Consiglio Comunale di Torino su OPEN DATA e SOFTWARE LIBERO, che oggi, 19 settembre 2012 è stata discussa e approvata nella riunione del consiglio comunale. Le mozioni erano state precedute da  alcune audizioni presso le commissioni consigliari  degli  esperti del comitato di Torino Digitale , fra cui il prof. Juan Carlos De Martin, Co-direttore del Nexa Centro di ricerca su Internet e Società;  Fabio Malagnino e Vittorio Pasteris (comitato al quale Cisg aderisce)Le due mozioni presentate  hanno avuto l’approvazione bipartisan di tutte le forze politiche (PD, Forza Italia, Movimento 5 stelle, Lega, IDV  et.),  un segnale importante per i temi dell’innovazione.. un segnale di speranza nei tempi cupi che stiamo attraversando.

Dopo un minuto di silenzio e cordoglio sentito della citta per la morte di Giovanni Porcellana sindaco di Torino dal 1970 al 1973, e un breve discorso del sindaco Fassino,  la consigliera Fosca Nomis ha illustrato la mozione Open Data, con la quale il comune si impegna a mettere on line  a disposizione dei cittadini  le informazioni e i dati raccolti ed elaborati  dal Comune e dalle azinede municipalizzate con soldi pubblici, per aumentare la trasparenza e consentire anche a privati di utilizzare i dati per  creare  ulteriore valore aggiunto (nuovi servizi e imprese) in questa difficile fase di crisi economica che attraversiamo.
La mozione  prevede che i dati siano in formato digitale aperto, facilmente consultabili,  elaborabili ed interoperabili, con  altre banche dati. Il consiglio comunale   ha richiesto  di monitorare lo stato dell’arte dello sviluppo degli open data; gli uffici dovranno relazionare al Consiglio  in merito ‘evoluzione dei risultati del processo di apertura dei dati.Il consigliere Marco Muzzarelli ha quindi presentato la seconda mozione sul  Software Libero, che , nell’ottica della Smart City è strettamente connessa con la mozione open data,  nell’ottica di apertura e condivisione dii dati e delle  informazioni anche in altri luoghi, non solo torinesi, e possano essere utilizzati per creare valore aggiunto. Il testo della mozione è consultabile sul sito dello stesso consigliere: http://www.marcomuzzarelli.it/wp-content/uploads/2012/09/20120919-mozione-sw-libero-DEF.pdf
Ora diventa necessario, secondo i consiglieri,  per tradurre nel concreto le preziose mozioni  istituire un tavolo tecnico di lavoro per iniziare a discutere insieme di questi dati. Sarebbe utile secondo i consiglieri organizzare una serata  a porte aperte in sala rossa  su tali materie al fine di coinvolgere Università, Centri di Ricerca 

Nell’ intervento  della Consigliera Montalcini: si è evidenziato  come analoga mozione era stata presentata nel 2002 e approvata nel 2003 e si richiede di   andare a verificare  lo stato di attuazione della delibera di dieci anni fa.  Secondo la Montalcini sarebbe stato  opportuno citare la precedente mozione nel nuovo testo. sarebbe utile secondo la consigliera conoscere lo stato dell’arte di tutte le mozioni presentate e votate dal cosniglio anche in un’ottica di trasparenza, di economicità ed efficienza.

Nell’ intervento del consigliere  Bertola del Movimento 5 Stelle ha   sottolineaato  il sostegno a queste due mozioni, molto importanti sia per aspetti economici che di trasparenza e ha richiesto di approfondire gli esiti della precedente mozione in materia di software libero di dieci anni prima: è opportuno chiedersi quali siano  le resistenze interne, che comunquesi riscontrano  nella vita di tutti i giorni nel percorso del software libero. “Ad esempio le riprese del consiglio che sarebbero open data, non sono immediatamente pubblicabili. Inoltre viene consegnato a ciascun consigliere un computer con windows. Ora e’ stato consegnato un ipad e noi ci siamo rifiutati di ritirarlo, poiche’ e’ l’ambiente piu’ chiuso che si possa concepire”.
La votazione approva entrambe le mozioni con la totalità dei presenti a favore. Le mozioni sono approvate.
per seguire la registrazione audio e video della seduta del consiglio:
http://www.comune.torino.it/consiglio/documenti/cc/vol/Verbali1.asp
Nel corso della seduta del 14 luglio 2012 della I Commissione del consiglio comiunale di Torino erano state discusse le proposte di mozione su Open Data e Software Libero, primi firmatari i consiglieri democratici Fosca Nomis e Marco Muzzarelli. Le mozioni propongono che l’amministrazione torinese favorisca l’accessibilità on line e la libera riutilizzazione dei suoi dati e si avvalga progressivamente di software liberi e non a pagamento.
“Un primo passo – ha commentato la Consigliera Nomis – per rendere questa città un laboratorio per la sperimentazione di pratiche che favoriscano la partecipazione dei cittadini e lo sviluppo di un ecosistema digitale, partendo dal presupposto che qui esistono le conoscenze e le competenze per fare di Torino la prima vera Città Digitale d’Italia”. “Il Comune, anche attraverso le sue aziende partecipate, gestisce una grande quantità di set di dati – ha concluso Nomis – che possono essere resi disponibili, favorendo da un lato la trasparenza e dall’altro la ricerca e lo sviluppo di servizi on line innovativi”.
“Abbiamo deciso di presentare congiuntamente queste due proposte perché entrambe intendono stimolare il ricorso alle nuove tecnologie con la duplice finalità di promozione dello sviluppo e razionalizzazione delle risorse, in linea con gli obiettivi della nostra amministrazione” ha precisato il Consigliere Muzzarelli che nella mozione a sua firma propone all’amministrazione di verificare tempi e costi per una migrazione al software libero degli applicativi e delle postazioni attualmente in uso in Comune.

Legge Regionale Open Data

Disegno di legge / Proposta di legge n. 196 Regione Piemonte (Open Data)

Memoria congiunta dell’Associazione Centro Studi di Informatica Giuridica (CSIG) di Ivrea-Torino e del Centro Nexa su Internet e Società del Politecnico di Torino.

Memoria consultazione legge regionale open data

Il Centro di ricerca Nexa e il Csig esprimono apprezzamento  per il disegno di legge  regionale in materia di riuso, che concorre a mantenere il Piemonte all’avanguardia in Italia nell’ambito dei dati aperti. Tale disegno di legge costituisce un ulteriore  punto  di  riferimento  per  le  altre pubbliche  amministrazioni  italiane,  che  già hanno apprezzato e preso ad esempio il portale www.dati.piemonte.it (oggi  affiancato  dal portale  nazionale  www.dati.gov.it).  Questa proposta  di  legge  può  dunque  ottimamente accompagnare  e  rafforzare  un  processo  di apertura dei dati pubblici già in atto in Piemonte.

Si  sottolinea  l’importanza  delle  opportunità offerte dal riuso per finalità commerciali in un periodo di forte crisi economica (e si propone di rimarcare  questo  profilo  strategico  anche nella relativa relazione accompagnatoria).

Il disegno di legge è di interesse in quanto si colloca  in  un  contesto  di  ridefinizione  e aggiornamento delle direttive europee in materia di  riuso  e  di  protezione  dei  dati  personali.  Il Centro  Nexa  ed  il  Csig  si  mettono  dunque  a disposizione  della  Regione  per  rafforzare  le attuali sinergie ed eventualmente approfondire i profili di privacy e di proprietà intellettuale, ma anche  di  stardardizzazione  tecnologica, nell’ambito  dei  futuri provvedimenti  di attuazione.

Si apprezza lo strumento della consultazione e si incoraggia l’estensione di tale modello anche alla fase istruttoria della stesura dei regolamenti di attuazione.

Si  propone  di  istituire,  come  strumento  di promozione  della  cultura  del  riuso,  specifiche giornate di studio e confronto (fruibili anche in streaming) e di prevedere momenti di formazione a distanza, al fine di accompagnare gli enti e le strutture nel complesso, ma fruttuoso percorso di apertura dei dati pubblici.

Contributo Csig alla consultazione su PA e smart city

Consultazione su “Raccomandazioni alla pubblica amministrazione per la definizione e sviluppo di un modello tecnologico di riferimento per le smart city”

L’associazione Centro Studi di Informatica Giuridica di Ivrea-Torino, in riferimento alla consultazione pubblica ad oggetto il documento “Raccomandazioni alla pubblica amministrazione per la definizione e sviluppo di un modello tecnologico di riferimento per le smart city” sottopone ad DigitPa entro la data prevista del 19 agosto p.v. alcune brevi osservazioni in modo da contribuire alla diffusione della cultura e dell’innovazione in ambito digitale.