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Webinar “Cybersecurity per la Space Economy” 25/09/2024
La nostra Associazione è lieta di comunicare che nel pomeriggio del 25 settembre 2024, alle ore 16:00, avrà luogo il webinar di informazione sulla sicurezza informatica all’interno di uno dei settori critici dal titolo “Cybersecurity per Space Economy – La sfida sulla Sicurezza nelle infrastrutture critico-strategiche del Settore Satellitare in costante espansione”.
Parteciperà al webinar il socio Marco Castellano, in qualità di correlatore.
Il webinar, della durata di un’ora, sarà accessibile tramite piattaforma Webex e prevederà uno spazio dedicato alle domande e risposte, rappresentando un’occasione di approfondimento e di awareness sui temi della sicurezza e protezione dei dati per la continuità operativa, nel rispetto della Riservatezza – Integrità – Disponibilità dei dati personali.
È possibile iscriversi all’evento accedendo al seguente link: https://nesecon.com/webinar-space-security-25-09-2024-ore1600
Si riporta di seguito la didascalia e il programma dell’evento
Aggiornato il provvedimento sui metadati di posta elettronica
Con il Provvedimento numero 364 del 6 giugno 2024, il Garante per la Protezione dei Dati Personali ha pubblicato l’aggiornamento del Documento di indirizzo “Programmi e servizi informatici di gestione della posta elettronica nel contesto lavorativo e trattamento dei metadati”, oggetto di consultazione pubblica, alla quale il Centro Studi di Informatica Giuridica di Ivrea aveva fornito il proprio contibuto, che può essere consultato al presente link:
contributo 12 aprile v. 1 Consultazione Centro Studi Provv Garante- metadati mail
L’aggiornamento del provvedimento si caratterizza per riguardare i metadati intesi come log di generati dai sistemi server di gestione e spmistamento della posta elettronica, e delle postazioni da cui viene fatto l’accesso ai servizi di posta elettronica.
Il Provvedimeno, a seguito della modifica, specifica di non arrecare prescrizioni, né di introdurre nuovi adempimenti a carico del titolare del trattamento, offrendo invece supporto alla «ricostruzione sistematica delle disposizioni applicabili in tale specifico ambito […] al solo fine di richiamare l’attenzione su alcuni punti di intersezione tra la disciplina di protezione dei dati e le norme che stabiliscono le condizioni per l’impiego degli strumenti tecnologici nei luoghi di lavoro».
In quanto titolare del trattamento, il datore di lavoro deve sempre e comunque, nel rispetto del principio di accountability verificare la sussistenza della liceità dei trattamenti effettuati, compresa quelle inerenti la gestione della posta elettronica e – nel caso in oggetto – dei metadati, dal cui abuso potrebbero derivare controlli a distanza sull’operato dei lavoratori, violando contestualmente sia lo Statuto dei Lavoratori che la normativa in materia di protezione dei dati personali.
Il datore di lavoro, pertanto, dovrà aver cura di appoggiarsi a fornitori in grado di gestire adeguatamente queste informazioni, nonché di valutare e definire un’adeguata politica di conservazione rispetto le esigenze aziendali, così come informare i propri lavoratori di questo trattamento.
È possibile consultare il provvedimento aggiornato al seguente link:
https://www.garanteprivacy.it/home/docweb/-/docweb-display/docweb/10026277
“La nuova figura del Whistleblower in Italia”
Il 05/12/2023 CSIG Ivrea Torino ha partecipato all’Internet festival 2023 col seminario “La nuova figura del Whistleblower in Italia”.
L’evento, riservato alle scuole, era finalizzato a illustrare le novità in materia di whistleblowing, un diritto fondamentale, riconosciuto a livello internazionale che rappresenta un’estensione del diritto di libertà di espressione. Sono stati illustrati gli strumenti di protezione da comportamenti ritorsivi di chi segnala, nell’interesse generale, gli illeciti o violazioni della legge sia nelle pubbliche amministrazioni che nelle aziende private.
E’ stato poi esaminato come l’intelligenza artificiale può supportare i decisori e la società nell’esame dei dati su data breach e gli scenari di applicazione della blockchain in materia.
Con Mauro Alovisio, Avvocato e formatore, Presidente CSIG Ivrea Torino, ci siamo avvalsi delle testimonianze di esperti, imprenditori e rappresentanti di associazioni di imprese, con la moderazione dalla giornalista Laura Biarella.
Il pericolo del Revenge Porn: gli strumenti per difendersi
Il 24 Novembre 2023 si è svolto il seminario “Le chiavi culturali, psicologiche, informatiche e giuridiche per prevenire un fenomeno in crescita”.
I relatori che sono intervenuti, sono esperti e formatori in ambito informatico, giuridico e psicologico: Mauro Alovisio, Isabella Corradini, Laura Catalano, Danila Giancipoli, Federica Bertoni , Manuela Monti e Fabiola Silvestri.
CSIG Ivrea Torino ha collaborato con 8 Production.
Il seminario ha illustrato le caratteristiche del revenge porn, un fenomeno in crescita che riguarda persone di età diverse (adulti e adolescenti) e contesti differenti (ambito scolatistico e lavorativo). Attraverso esempi concreti e video gli ascoltatori sono stati guidati in un percorso di consapevolezza nella gestione della propria identità digitale e negli strumenti di prevenzione.
I discenti sono stati poi accompagnati in un’esercitazione collettiva sulle cinque prassi virtuose da seguire se si è vittima di revenge porn.
Non chiedetevi se, ma, quando.
CSIG Ivrea Torino parteciperà al Seminario in materia di cybersecurity: “Non chiedete se ma quando”che si svolgerà a Varese venerdì 17 novembre 2023, dalle ore 16 alle ore 19, presso l’aula 6 TM del Pad. Morselli dell’Università dell’Insubria, all’interno del laboratorio “I rischi su Internet” .
Introduzione
Mauro Alovisio, direttore del Centro Studi di Informatica Giuridica di Ivrea Torino
Definizioni, dati e gli scenari evolutivi della cybersecurity
Ci saranno le testimonianze del Comitato Cybersecurity di Confindustria Varese:
- Elisa Ballerio – Marketing Director CybergOn
- Marco Castiglioni – Co Founder at Cubesys
- Luca Massi – Responsabile Area Sistemi Informativi Confindustria Varese
Durante la tavola rotonda saranno presentati casi concreti, framework, buone prassi, novità normative in materia di formazione e saranno approfonditi il profilo della comunicazione negli incidenti informatici e il danno reputazionale con il coinvolgimento ed interazione del pubblico presente in aula.
CyberBrain, Libraesva e Syneto: scopri il meglio della sicurezza italiana
CSIG Ivrea – Torino segnala l’evento “CyberBrain, Libraesva e Syneto: scopri il meglio della sicurezza italiana” che si terrà il 16 novembre 2023 alle OGR – Officine Grandi Riparazioni, Corso Castelfidardo 22 a Torino.
L’evento sarà ospitato da HRC srl.
Informazioni
In CyberBrain sappiamo bene quanto la sicurezza informatica e la gestione dei dati siano elementi sempre più cruciali per CIO, CISO e IT manager. Ogni giorno aiutiamo i nostri clienti a combattere il rischio cyber con le nostre soluzioni di:
• Formazione e addestramento dei dipendenti
• Sistemi antivirus proattivi e intelligenti con SOC integrato
• CyberDrive per la condivisione sicura e criptata dei file
Durante l’evento andremo a evidenziare quali sono gli strumenti oggi più efficaci per tutelare il business aziendale.
Saranno con noi:
LIBRAESVA: Il sistema di sicurezza pluripremiato per la posta elettronica
SYNETO: La pima infrastruttura IT all-in-one con integrati tutti i servizi di cui hai bisogno
Parleremo anche della nuova Direttiva Europea NIS2 e dei suoi impatti sulla Cybersecurity.
Per iscriversi entrare nel link sottostante
https://www.linkedin.com/events/cyberbrain-libraesvaesyneto-sco7120780706665918464/
Contributo del CSIG sulle linee guida Whistleblowing
Pubblichiamo nuovamente il contributo del CSIG sulle linee guida Whistleblowing, poste in consultazione riportando nell’ultima colonna a destra quanto si rileva dalla lettura delle Linee guida ANAC adottate con delibera n. 311 del 12 luglio riguardo ai singoli aspetti che CSIG ha posto all’attenzione dell’Autorità. A quanto pare per molte problematiche abbiamo colto nel segno…
Di seguito il link al documento sintetico prodotto da CSIG
confronto_contributo alle Linee guida ANAC del 1-6-2023_ Linee guida del 12-7-23 su whistleblowing
Report del Workshop “Il dilemma della creatività digitale: l’IA può detenere il diritto d’autore?”
Workshop “Il dilemma della creatività digitale: l’IA può detenere il diritto d’autore?”
a cura di Ellese Giulio
Su questo quesito – e non solo – si è interrogato l’Avvocato Simone Aliprandi, autore del libro “L’Autore Artificiale” (disponibile sia in formato elettronico presso le principali librerie, che in formato cartaceo presso l’editore Ledizioni[1]) presentato durante il workshop dal titolo “Il dilemma della creatività digitale”.
L’incontro, promosso dall’Associazione Centro Studi di Informatica Giuridica di Ivrea, nella persona di Diego Giorio, e moderato dall’Avvocato Maria Elena Iafolla, si è tenuto presso il “Centro Rinascimenti Sociali” di Torino in modalità ibrida.
Durante questa chiacchierata informale, sono emersi importanti spunti di riflessione, dei quali si propone un riassunto.
[1] https://www.ledizioni.it/prodotto/lautore-artificiale/
L’IA è ancora distinguibile dallo sforzo di un essere umano?
L’ “Intelligenza Artificiale” è ormai una parola sulla bocca di tutti, e qualunque sia il lavoro che facciamo non occuparcene ci esclude da un mondo.
Il libro è stato scritto “di pugno” da un Avvocato che ha per obiettivo la divulgazione e l’accessibilità nei confronti di tutti – questa e altre sue opere sono infatti rilasciate in licenza Creative Commons 4.0 – si interroga su quale sia l’attuale stato dell’arte e cosa potrebbe cambiare dal punto di vista della proprietà intellettuale, se il libro lo avesse scritto ChatGPT.
Uno dei capitoli è stato inizialmente scritto dal software che tutti noi abbiamo imparato a conoscere nel corso di questi mesi, ma – sottolinea Aliprandi – la necessità di effettuare un controllo e revisionare il lavoro svolto dall’Intelligenza Artificiale ha richiesto più tempo e stravolgimenti del previsto, al punto da rendere preferibile “il modo tradizionale”.
Al giorno d’oggi, un algoritmo può dare opera di difficile distinguo da umano con un input di poche parole. Di Intelligenza Artificiale se ne parla da decenni, ma nell’ottica compilativa (cioè automatizzazione e supporto a compiti che potremmo definire routinari/noiosi).
«Fino a pochi mesi non ci immaginavamo uno scenario in cui potesse esistere una IA creativa. Poi Chatgpt ci ha meravigliato… ma è proprio in questo frangente che dobbiamo riflettere sui cambiamenti che l’Intelligenza Artificiale avrà nella proprietà intellettuale».
Spiega Aliprandi che il diritto d’autore è “antropocentrico” (l’uomo è al centro), e si è evoluto nell’ottica in cui è un essere umano a rappresentare il primo portatore di diritti. Ma se l’Intelligenza Artificiale produce un qualcosa di non distinguibile rispetto all’opera di un essere umano, dobbiamo iniziare a riflettere su cosa questo comporti.
La creatività dell’IA avrà delle ripercussioni sul diritto applicato, e dal punto di vista legislativo siamo indietro. Il diritto in atto è quello dei “termini di utilizzo” delle piattaforme, non esistendo oggigiorno né sentenze “solide”, né specifici articoli di legge.
La “creatività” della macchina: è quasi un secolo e mezzo che ragioniamo su questo tema
Durante l’incontro, l’Avvocato Aliprandi ha spiegato come le sue ricerche per la redazione di questo libro lo abbiano portato fino ad una sentenza di quasi 140 anni fa, avente per oggetto una fotografia di Oscar Wilde pubblicata senza permesso dell’autore da una rivista.
Il caso giuridico, divenuto una pietra miliare del diritto d’autore americano, ha affrontato il tema della “creatività mediata dalla macchina”.
Il Giudice di merito, in quel caso, riconobbe che era il fotografo a decidere come “impostare” la foto, per quanto fosse sufficiente premere un pulsante. Sussistendo quindi un apporto “intellettuale” originale, adatto a riconoscere l’esistenza della tutela del diritto d’autore per la fotografia.
E se a realizzare l’opera dell’ingegno fosse stato un animale?
A seguito di un’altra sentenza d’oltreoceano, la Legge sul diritto d’Autore nega espressamente tale possibilità. Possiamo quindi ragionare per analogia sulla macchina, che non ha capacità giuridica? Le conclusioni di Aliprandi differiscono da tale ragionamento, in quanto è importante prendere coscienza che il software, parallelamente all’animale riceve un input, e da un output… ma in questo secondo caso c’è pur sempre un essere umano che ha ancora possibilità di intervenire sui risultati proposti dall’algoritmo, e approvare oppure richiedere integrazioni.
Nei “requisiti” richiesti ad un’opera per essere tutelata dal diritto d’autore, si richiedono tre principali cose:
- la c.d. Skill , cioè la capacità di fare qualcosa;
- il c.d. Labour , cioè il lavoro/ fatica che l’autore ci mette dietro;
- il c.d. Judgement, cioè la decisione con cui si stabilisce che “l’opera è pronta”.
L’Intelligenza Artificiale è riuscita a coprire le prime due, e all’uomo è rimasto il terzo.
La “similarity of content”.
I termini di utilizzo di OpenAI prevedno la clausola della: “similarity of content”, secondo la quale, a fronte di una richiesta troppo semplice e poco dettagliata, potrebbero derivare dei contenuti molto simili a quelli forniti ad altri utenti che abbiano fatto la medesima imprecisa richiesta. Da dieci impulsi di dieci diversi autori, potrebbero derivare dei contenuti con elementi simili tra loro, innescando un vero e proprio cortocircuito del diritto d’autore in quanto tutti e dieci potrebbero vantare i medesimi diritti di inventiva.
L’uso dell’IA nelle notizie false
Senza addentrarsi nel complesso piano dell’etica, con o senza l’Intelligenza Artificiale fenomeni come le c.d. fake news e la disinformazione non possono essere arginate o vietate in sé.
Il nocciolo del problema risiede nel fatto che adesso, grazie all’Intelligenza Artificiale chiunque può delegare a una piattaforma (spesso gratuita e di facile utilizzo) la creazione di contenuti dannosi.
Durante la conferenza, si è fatto riferimento al caso di “falso” con l’Intelligenza Artificiale, con il quale un concorso fotografico che ammetteva la possibilità di fotocomposizioni elaborate con strumenti artificiali è stato vinto da una fotografia interamente realizzata da un’IA. Da tale fatto dovremmo chiederci “che cosa sia la fotografia”.
È forse la tutela del Cittadino la ratio del Regolamento Europeo sull’Intelligenza Artificiale, che non si concentra sulle questioni del diritto d’Autore, bensì cerca di impostare una responsabilità in capo a chi fa utilizzo di Intelligenze Artificiali. Tale impostazione, secondo Aliprandi, è dovuta al fatto che ci sarà sempre qualcuno che schiaccerà il bottone dell’input, e schiaccerà quello di convalida del risultato.
Al seguente link è disponibile la registrazione dello streaming trasmesso su Youtube