Il convegno #cuoriconnessi organizzato dalla Polizia Postale con la sponsorizzazione di Unieuro ha avuto luogo al Teatro Carignano il 23 Novembre 2017.
Il pubblico cui era rivolto era per la maggior parte composto di ragazzi e ragazze delle scuole primarie e secondarie di primo grado, in età compresa tra i sei e i tredici anni: molto importante che fosse rivolto ad un pubblico così giovane, proprio per sottolineare l’importanza della prevenzione al fenomeno del cyberbullismo ogni giorno più dilagante nel nostro paese.
Hanno partecipato al convegno i rappresentati della Polizia Postale e dell’autorità militare, organizzazioni religiose, la Sindaca Chiara Appendino, il presidente del Consiglio Regionale Mauro Laus, il Procuratore della Repubblica del Tribunale per i minorenni Anna Maria Baldelli, il sostituto Procuratore della Repubblica Valentina Sellaroli, la Psicologa Dottoressa Ferrero e Luca Pagliari, regista romano che ha collaborato alla promozione di questi convegni che girano in tutta Italia realizzando di due cortometraggi incentrati sul tema: il primo tratta il tema del cyberbullismo, analizzando nel dettaglio la situazione della vittima ed allargando lo sguardo oltre che al rapporto vittima-artefice, agli “altri” protagonisti. In questa proiezione i cosiddetti “altri” avevano tutti il viso coperto da una maschera bianca per sottolineare il grande impatto della “non azione” dello spettatore rispetto a chi è il soggetto che guarda. Nel corto la protagonista è una vera vittima: Flavia, una ragazza di Dragatello, quartiere periferico romano, con un problema di obesità che ha deciso di farsi riprendere per raccontare la sua storia senza filtri o controfigure a rappresentarla.
La seconda storia invece racconta di una ragazza, Sofia (nome inventato), vittima di sexting, che non si è voluta far riprendere. Il sexting è un fenomeno che conta un numero di vittime non indifferente e copre un range di età molto ampio. Il corto è incentrato sull’importanza di non condividere foto e video compromettenti, perché tutto quello che viene condiviso diviene di proprietà dell’altro soggetto, che può disporne come vuole. I social network su questo non perdonano. Facebook, ad esempio, fa si che un soggetto possa cancellare effettivamente ciò che ha postato (foto o post che sia), ma dal momento in cui qualcun altro ricondivide tali contenuti, questi rimarranno sul social network a prescindere dalla volontà cdi chi inizialmente li ha postati.
L’accento del regista, in entrambi i cortometraggi, è proprio sul concetto di “altr”, di che cosa fanno gli spettatori al momento in cui si trovano di fronte ad una situazione di cyberbullismo o bullismo. Il messaggio principale è quello di non diventare omertosi comprendendo che è un comportamento che va arginato il più possibile. La società deve collaborare anche nelle piccole realtà. I ragazzi devono comprendere che anche il bullo è una persona che soffre, contestualizzandone anche la provenienza.
Dopo la proiezione dei due corti c’è stato un momento di condivisione in presenza della psicologa Ferrero e dei procuratori Sellaroli e Baldelli in cui i ragazzi hanno potuto fare delle domande.
Di seguiti il link al Trailer di #cuoriconnessi
#cuoriconnessi