Ma la nostra salute non è un segreto?

Dati sulla salute e privacy

Nel mercato dei Big Data, le più ambite sono senza dubbio le informazioni sanitarie. Ma i dati sulla nostra salute sono anche i più sensibili e protetti: quale datore di lavoro ci assumerebbe sapendo che siamo malati? Quale istituto di credito ci concederebbe un mutuo? E chi ci farebbe sottoscrivere una polizza?

Finora abbiamo creduto che almeno i segreti sulla nostra salute fossero al riparo da occhi indiscreti. Una falla del sistema permette di identificare i pazienti. Così datori di lavoro e industrie potrebbero servirsene.

saluteIl punto su ricerca e privacy e sul mercato dei big data in sanità.

Leggi l‘articolo del Corriere della Sera che contiene anche il contributo dell’avv. Mauro Alovisio, Presidente del Centro Studi Informatica Giuridica di Ivrea-Torino.

 

Legge Regionale Open Data

Disegno di legge / Proposta di legge n. 196 Regione Piemonte (Open Data)

Memoria congiunta dell’Associazione Centro Studi di Informatica Giuridica (CSIG) di Ivrea-Torino e del Centro Nexa su Internet e Società del Politecnico di Torino.

Memoria consultazione legge regionale open data

Il Centro di ricerca Nexa e il Csig esprimono apprezzamento  per il disegno di legge  regionale in materia di riuso, che concorre a mantenere il Piemonte all’avanguardia in Italia nell’ambito dei dati aperti. Tale disegno di legge costituisce un ulteriore  punto  di  riferimento  per  le  altre pubbliche  amministrazioni  italiane,  che  già hanno apprezzato e preso ad esempio il portale www.dati.piemonte.it (oggi  affiancato  dal portale  nazionale  www.dati.gov.it).  Questa proposta  di  legge  può  dunque  ottimamente accompagnare  e  rafforzare  un  processo  di apertura dei dati pubblici già in atto in Piemonte.

Si  sottolinea  l’importanza  delle  opportunità offerte dal riuso per finalità commerciali in un periodo di forte crisi economica (e si propone di rimarcare  questo  profilo  strategico  anche nella relativa relazione accompagnatoria).

Il disegno di legge è di interesse in quanto si colloca  in  un  contesto  di  ridefinizione  e aggiornamento delle direttive europee in materia di  riuso  e  di  protezione  dei  dati  personali.  Il Centro  Nexa  ed  il  Csig  si  mettono  dunque  a disposizione  della  Regione  per  rafforzare  le attuali sinergie ed eventualmente approfondire i profili di privacy e di proprietà intellettuale, ma anche  di  stardardizzazione  tecnologica, nell’ambito  dei  futuri provvedimenti  di attuazione.

Si apprezza lo strumento della consultazione e si incoraggia l’estensione di tale modello anche alla fase istruttoria della stesura dei regolamenti di attuazione.

Si  propone  di  istituire,  come  strumento  di promozione  della  cultura  del  riuso,  specifiche giornate di studio e confronto (fruibili anche in streaming) e di prevedere momenti di formazione a distanza, al fine di accompagnare gli enti e le strutture nel complesso, ma fruttuoso percorso di apertura dei dati pubblici.

Wi-Fi aperto Regione Piemonte

WI-FI senza autenticazione – Torino prima città in italia

Legge regionale n.5 del 22 aprile 2011

Interventi a sostegno della realizzazione di servizi di accesso Wi-Fi gratuiti e aperti

Mercoledì 27 giugno presso il Palazzo della Giunta Regionale in Piazza Castello a Torino si è tenuta una Conferenza Stampa per annunciare la disponibilità dei punti di accesso Wi-Fi libero (senza autenticazione) in alcune zone del Centro di Torino. Alla conferenza erano presenti l’Assessore Massimo Giordano, il Vice Presidente del Consiglio regionale Roberto Placido, il Direttore regionale all’Innovazione Roberto Moriondo.Durante la conferenza stampa, Roberto Placido, relatore e primo firmatario della normativa sul wi-fi, ha ringraziato di fronte alle telecamere i soggetti che hanno partecipato alla consultazione on line della legge regionale (L.R. 22 aprile 2011 n. 5 “Interventi a sostegno della realizzazione di servizi di accesso Wi-Fi gratuiti e aperti”) e ha citato il contributo dell’Università degli Studi di Torino, del Politecnico, del Centro di ricerca su internet e società e dei vari soggetti che hanno contributo alla realizzazione del progetto (tra cui CSI, CSP e l’ associazione Centro Studi di Informatica Giuridica di Ivrea e Torino).Durante l’incontro è stato verificato in diretta che è possibile fruire del “WI-FI Libero” con dispositivi mobili (tavolette, ebook, telefonini, portatili) non soltanto all’interno del Palazzo della Giunta regionale, ma anche all’esterno, nella maggior parte della Piazza Castello. Il servizio Wi-Fi è gratuito e non ha alcun limite di tempo. Soprattutto è aperto: offre cioè la possibilità di navigare in internet senza l’autenticazione preventiva dell’utente che si collega alla rete (includendo quindi turisti e/o studenti stranieri) e viene reso disponibile presso tutte le sedi della Regione Piemonte con un raggio di copertura che abbraccia le strade adiacenti, come per esempio corso Regina Margherita e Rondò della Forca.Si tratta del primo caso in Italia e pone il Piemonte in Europa: secondo il relatore Roberto Placido, la legge regionale ha il merito di superare il precedente regime di chiusura imposto dal Decreto Pisanu,  che richiedeva una onerosa e complessa procedura di autenticazione e identificazione del soggetto giuridico, prima di consentire l’accesso alla rete.La scelta del Wi-Fi libero costituisce, infatti, la misura della apertura di un Paese e può produrre, abilitando altre scelte politiche strategiche di innovazione digitale, un sostanziale incremento del PIL.E’ stato sottolineato che la legge è stata approvata all’unanimità (con il voto di tutte le forze politiche: Pd, Forza Italia, Lega, Movimento 5 stelle) ed è finalizzata a garantire l’accesso a tutti e a rimuovere gli ostacoli che limitano la conoscenza e determinano una discriminazione sul piano sociale, economico e culturale. La disponibilità di punti di accesso libero può contribuire a rendere più competitivo il territorio piemontese e portare le amministrazioni pubbliche a diventare più vicine ai bisogni dei cittadini digitali.Il Consigliere regionale, infine, ha confermato che sarà emanato a breve un bando per progetti wi-fi per Comuni, enti pubblici, biblioteche, associazioni, locali dal previsto importo di 500.000 euro.
Durante la conferenza stampa è stato rilasciato un sintetico comunicato stampa nel quale è specificato che la connettività necessaria all’erogazione del servizio wi-fi è fornita dal Csi Piemonte, che è in possesso di un’autorizzazione generale per servizio di installazione e fornitura di una rete pubblica di comunicazione elettronica.

Il Wi-Fi libero costituisce una pietra miliare dell’innovazione: non è una iniziativa estemporanea, ma si colloca in un processo di riconoscimento di diritti di cittadinanza digitale e costituisce pertanto una pietra miliare per i servizi di cittadinanza digitale. Sebbene per ora il wi-fi sia fruibile solo nei pressi dei palazzi della Regione Piemonte, speriamo che il “contagio wi-fi” si propaghi nelle stazioni ferroviarie, nella metro, in aereoporto, e presso tutti parchi, scuole, ospedali e università.

È importante pertanto pubblicizzare questa iniziativa e diffondere le best practice di allargamento dei diritti di cittadinanza digitale: per turisti, cittadini e imprese, la disponibilità di punti di accesso libero a internet costituisce una prima ottima e incoraggiante notizia.